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La storia di Chiesa Ignano 1778 

Chiesa Santa Maria della Villa d'Ignano 1778. 
Dagli archivi Vaticani in Roma la storia.

Chiese parrocchiali della diocesi di Bologna 1849

 

Il Castello d' Ignano sorgeva da remotissimi tempi ove in oggi è posto I' oratorio dedicato a S. Barbara , ed un tempo a S. Giorgio; nè lontano da questo sulla vetta di uno scoglio arenario che s'innalza sulle sponde del fiume Setta , una Torre fortificata della quale non restano che gli avanzi. Miserande ricordanze del prepotente feudalismo dei bassi tempi, e di usurpato potere del forte sul debole. I' ignorarsi l' epoca della fondazione dell' attuale Chiesa Parrocchiale d' Ignano, ed il non farsi memoria di essa se non se dopo il XIII secolo fa ragionevolmente credere che il suddetto Oratorio di San Giorgio situato entro il Castello e denominato ancora in oggi S. Giorgio del Castello, costituisce la chiesa Parrocchiale ; e che da poi questo distrutto, si erigesse a parrocchiale l'attuai chiesa di S. Maria non lontano da detto Castello. Imponente e la veduta che godesi da questo Oratorio , che ci presenta poi anche uno strano monumento in una lapide di Pietra arenaria quasi corrosa dal tempo, ed immessa nel muro di prospetto alla destra della Porta d' ingresso , ove veggonsi scolpite queste parole - 1450 A. F. far luy a le sue spese quest' Ancona e ci riuscì.

 

Venne da questo Castello e forse diegli col dominio il nome la ricca e potente famiglia d' Ignano che produsse tanti uomini celebri sino da remoti tempi, e che splendè per ricchezza a modo da emulare le più doviziose d' Italia. Rilevasi da' libri del pubblico estimo del 1281 , che sebbene questa famiglia fosse in più rami divisa , pure il solo Giovanni da Ignano , il quale fu Podestà di Alessandria nel 1298 ; Capitano e Podestà della stessa Citta nel 1302 ; Capitano di Milano nel 1304; e Capitano di Roma nel 1305, possedeva d'estimo per la ragguardevole somma di Lire 9,600 - e nel 1308 per Lire 21,000 ingente somma per quei tempi, e che rendevalo , conte si disse , uno dei più ricchi Signori d' Italia

 

Da qui pure dedussero ed esistevano di questo tempo le famiglie di un Francesco di Petrizolo con estimo di Lire 3,000 _ Ed uguale se n' ebbe Gio. Donato di Fra Francesco ( forse Cavaliere dell' ordine della Penitenza.) A quello di Lire 6,000 ascendeva l' estimo di Jacopo d' Ignano dottore. Come venissero meno nella famiglia d' Ignano tante smisurate ricchezze, s' ignora , ma ben è a sospettare, che ritrovandosi nel 1328 e nel 1334 compresi nel numero de' Fazionariì e Banditi da Bologna un Luca ed un Francesco da Ignano, volgessero a ruina , soverchiati coni' era di quel tempo, da più forti sostenitori di fazione ad essa avversa. - Ben è a credersi pertanto che il detto Castello d' Ignano si fosse elevato a prospero stato, se era da si potenti e ricche famiglie abitato. Nè forse decadde che allorquando li Conti da Panico soverchiando di potenza ogni loro vicino li ridussero colle loro terre a soggezione, per essere poi alla loro volta, come lo furono da Bologna, prostrati da grossi Municipi.

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Era soggetta questa Chiesa nel 1378 al Plebanato di Panico, dalla qual giurisdizione passò a quella di S. Martino di Caprara , dopo che quest' ultima Chiesa fu eretta in Plebanale nel 1603, e tuttora vi si conserva. Il di lei Giuspatronato fu sempre della Mensa Arcivescovile di Bologna. Secondo una visita di Monsignor Agostino Zanetti Vescovo di Sebaste in partibus, e suflraganeo del Cardinale Alessandro Campeggi delli 7 Settembre 1544 apparisce che alla Chiesa della Villa d' Ignano erano unite altre due Chiese , e cioè quelle di S. Gio. Battista di Pariano, e di S. Giorgio di Castello esistenti ambedue sino dal 1378. La prima funne in seguito separata e ridotta a semplice Benefizio , la seconda restossi sempre unita alla Chiesa matrice, e ne divenne come sussidiale.

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Fu questa Chiesa ricostruita con buona architettura sulla meta del Secolo XVIII. È d' essa di tre Arcate , due delle quali compongono il corpo della Chiesa, l' altra serve al maggior altare. Ila oltre ejnest' ultimo due altari laterali. La tavola del primo rappresenta l'Assunzioni- di Maria, li minori sonodedicati l ' uno alla B. V. del Rosario, l' altro a S. Giuseppe. Ha pure il fonte Battesimale. La fronte della Chiesa volge a Levante, e sopra la Porta maggiore leggesi incisa in Pietra nera la seguente inscrizione:

 

 

D.O. M.  TEMPIO . VETERE . HVMILITER . CONSTRVCTO

 

INJVRIA . TEMPORVM . COLLABENTE

 

   NOVUM . HOC . CVM . SACRAR . IN . AVGVSTIORE . FORMA

 

   AERE . EX . ELEMOSIN . CONSVET . COLLECT . AG

 

R . D . D . FRANCISCI . FABA . RECTORIS. NEG. NON. PARROCHIARVUM

 

PIA. LIBERALITATES. A . FVNDAMENTIS . EXCITATVM . FVIT

 

PICTISQVE . TABVLIS . ORNATVM

 

A . D . MDCCLXII .

 

Il Campanile di bella forma venne eretto nel 1778 ed è fornito di tre Campane. Dista questa da Bologna 14 miglia ed è nel distretto di Marzabotto. Regge detta Parrocchia l ' ottimo Sacerdote D. Antonio Maria Poggioli, ed ascende il numero de' Parocchiani a soli trecento circa. Confina a Levante colle Parrocchie di Vado , Monterumici, e Badalo ; a Ponente con S. Silvestro e Panico, a Settentrione con Canovella, a Mezzogiorno con Casalia di Caprara. Ha due Oratori de' quali uno dedicato a S. Giorgio e S. Barbara il quale come si disse è in oggi sussidiale alla Chiesa Parrocchiale, e che fu forse un tempo la parrocchia Chiesa d'Ignano, l ' altro sacro a li Santi Giuseppe e Domenico in luogo appellato Lamma di Setta dedicato a Ss. Giuseppe e Domenico che appartiene in oggi al sig. Domenico Stanzani. L' uno e l ' altro sono di grande vantaggio e comodo alla popolazione ed al Parroco per amministrare li Sacramenti specialmente a quelli che abitano la sommità del monte, od oltre il fiume Setta.

Dott.AURELI

 

 

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